Il report di Assoenologi non ha lasciato scampo: si è trattato di una produzione al ribasso.
L’associazione dei professionisti del vino guidata da Riccardo Cotarella ha diffuso il dossier, che ha calcolato che è stato raccolto circa il 20% delle uve.
Quella che inizialmente era stata una stima ottimista, con una previsione di 40-42 milioni di ettolitri contro i 54,1 milioni del 2016 (vale a dire -24% ), ha visto una ulteriore stangata.
Colpa del perdurare della siccità e delle alte temperature al Centro Sud, oltre alla carenza di riserve d’acqua nei terreni, che ha causato una importante perdita di peso dei grappoli.
Insomma, è stata una vendemmia non proprio memorabile, ma certo memorabile sarà la qualità del vino, che spazierà dal buono all’ottimo.
Insomma, berremo meno, ma berremo bene e anche i vini Vetrère del 2017 potranno dire di essere di migliore qualità.
Aldilà delle stime disattese e delle previsioni per l’anno prossimo, resta il ricordo di una vendemmia 2017 che porta con sé anche le suggestioni di una tradizione antica, ricca di storie, di racconti e di atmosfere tramandate negli anni.
Anche se adesso questo procedimento è meccanizzato e quindi più veloce, non può certo negarsi che intatti e medesimi sono i profumi di un momento che apre le porte dell’autunno e rievoca sensazioni di altri tempi.
In queste immagini, abbiamo voluto raccogliere alcuni dei tanti momenti della vendemmia 2017 Vetrère, con i colori di un paesaggio mozzafiato, una natura dirompente e avvolgente, il clima di collaborazione e l’amore per la natura e la terra di Puglia.
Perché dove c’è vino, c’è cuore.
Tradizioni sulla vendemmia in Puglia
Era usanza anticamente, a conclusione della raccolta, organizzare in campagna, il “capocanale”, una grande cena con tutti coloro che avevano preso parte alla vendemmia, una festa per condividere insieme momenti di socialità, per raccontare aneddoti e storie, in compagnia dell’immancabile nettare di Bacco.
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